Finmeccanica ed Orsi si rimangino la parola
Nell'incontro prontamente convocato su richiesta sindacale dall'assessore Simoncini per Lunedì prossimo, chiederemo che la Regione, coerentemente con quanto annunciato dal Presidente Rossi al presidio del 6 agosto, apra rapidamente un tavolo con l'AD di Finmeccanica sul ruolo e la strategia della holding in Toscana.
Come abbiamo segnalato sin da ottobre alle istituzioni, è in atto un progressivo disimpegno rispetto agli impegni assunti attraverso una serie di protocolli sottoscritti con la Giunta Martini, che portano Finmeccanica a ridurre la sua presenza in Toscana e a privilegiare con investimenti diretti o per le commesse dell'indotto, oggi il Lazio, ieri la Puglia e il Piemonte, mai la nostra regione.
Di questi impegni non mantenuti, di cui Breda è parte integrante, si deve chiedere conto!
Nel momento in cui una manovra economica, che giudichiamo iniqua e depressiva per l'economia, contro la quale la CGIL chiama tutti allo sciopero generale , e che colpisce i deboli, che condona gli evasori, che invita "a fare cassa" dismettendo le aziende pubbliche più importanti come Finmeccanica (le uniche ad aver prodotto ricerca ed innovazione), ci permettiamo di rimettere al centro della discussione poche e chiare questioni:
- Finmeccanica rispetti gli accordi che il suo management ha sottoscritto su Ansaldobreda;
- Si faccia chiarezza sulla effettiva situazione di bilancio e sulla responsabilità del management che si è succeduto;
- Si chiariscano i reali portafogli ordini, ben inferiori a quanto dichiarato;
- Si fornisca una spiegazione logica al perché, anziché nominare un management in grado di presidiare i processi industriali e organizzativi mantenendo il business dei treni che da qui al 2050 vedrà crescite a 2 cifre nel mondo si preferisce spezzettare e dismettere.
- A quale sciagurata logica industriale corrisponde tutto ciò?
E deve rispondere anche il Governo certo, perché parliamo di imprese strategiche!
Sbagliano fragorosamente coloro che in buona fede parlano di indifferenza tra pubblico e privato purché ci siano garanzia di lavoro, perché la storia delle fabbriche di treni in Europa, da Siemens ad Alstom parla di aziende pubbliche e "protette" dagli Stati, che sono in grado non solo di produrre, ma di progettare e sviluppare treni. Ed è quello che la Breda ha sempre fatto o almeno faceva, prima che un lungo processo di svuotamento che come CGIL abbiamo denunciato, sin dal 15 Marzo del 2004 in un convegno nazionale svolto al convento di San Domenico, quando tutti ci davano di visionari.
Non è una querelle tra conservatorismo e modernismo mercatista quella di fronte a Pistoia, ma la differenza che passa dal parlare di un' impresa strategica o di una filiale poco più che contoterzista. Perciò oggi la parola d'ordine da sostenere con ogni genere di iniziativa è " FINMECCANICA E ORSI SI RIMANGINO LA PAROLA"
Segreteria CGIL Pistoia