Un uomo è morto, un giovane uomo ci ha tragicamente lasciato, ed è successo proprio mentre, con la fatica e col sudore, rendeva dignità alla propria famiglia e a se stesso, un lavoratore è morto!
Ancora troppe sono le vittime di questa terribile piaga che affligge il settore delle costruzioni, troppi i lavoratori che ogni giorno perdono la vita o rimangono gravemente invalidati.
La nostra provincia non è immune da tutto questo, ce lo dimostra il sacrificio di Angelo cosi come quello del giovane operaio precipitato da un tetto solo ventiquattro ore prima.
E allora, non possiamo tacere, non possiamo sottostare alla logica che l'edilizia è un settore nel quale vi sono rischi inevitabili, che il muratore è un mestiere duro e pericoloso, non possiamo accontentarci della retorica della sicurezza, perché quando un uomo perde la vita, o questa viene umiliata, spezzata a causa di una grave menomazione, dobbiamo manifestare con forza la nostra rabbia, il nostro dolore e domandarci perché, quali le ragioni di cosi pesanti sacrifici.
Ad oggi nel nostro paese sono ormai 46 le vittime da lavoro nei cantieri, vittime innocenti di una logica che, attraverso il lavoro nero, complessi meccanismi di appalto, diffusa presenza di illegalità, alimenta una sleale concorrenza tra imprese imponendo una progressiva contrazione dei tempi di esecuzione fino alla definizione di una distorta scala di priorità che vede la tutela della salute e sicurezza in secondo piano.
Non possiamo più permettere che il dolore, la rassegnazione prenda il posto alla speranza alla vita, è giunto il momento di agire per fermare la strage, dobbiamo agire con una azione sinergica ed interdisciplinare che veda tutti i soggetti coinvolti fattivamente e operativamente impegnati.
E' quanto mai urgente innestare una cultura operativa della sicurezza. E' in tal senso che diventa fondamentale intervenire per aumentare adeguatamente la formazione per la sicurezza sia dei lavoratori che dei loro rappresentanti, sia degli imprenditori, una formazione adeguata, che teorica e pratica, che consenta di sperimentare con mano la correlazione tra rischi e incidente, qualitativamente elevata e certificata cosi come è fondamentale rafforzare la presenza del rappresentante territoriale per la sicurezza.
Dobbiamo passare dalla teoria alla pratica, dal cordoglio all'azione.
La Segreteria provinciale della CGIL esprime il proprio cordoglio e la propria vicinanza ai familiari del giovane lavoratore.
La Segreteria FILLEA CGIL Pistoia
La Segreteria CGIL Pistoia