Pistoia: i dati peggiori della Regione per occupazione e fatturato
L'Osservatorio Regionale Toscano sull'Artigianato, del quale oltre la Regione, l'Irpet e le Associazioni degli Artigiani, ne fa parte anche la CGIL Toscana, ha presentato i dati relativi alla Congiuntura dell'artigianato e della micro-impresa in Toscana.
Uno studio molto importante perché oltre al mondo dell'artigianato vengono indagate anche le imprese non artigiane che risultano avere meno di 10 addetti.
I risultati congiunturali, purtroppo sono in linea con quelli da noi conosciuti attraverso altre ricerche.
Il 2010 si chiude nuovamente con un dato negativo sul fatturato in tutti i settori sia dell'artigianato che della micro impresa non artigiana: mediamente in Toscana la variazione negativa del fatturato è del 6,2% per l'artigianato del 4,6% e concorre a peggiorare un quadro di lungo periodo molto difficile confermando l'incapacità dell'artigianato e della micro impresa a ricreare un adeguato livello di adattamento al mercato.
Purtroppo la Provincia di Pistoia risulta essere una di quelle con i dati medi peggiori con una variazione negativa del'8% per le imprese artigiane ed una del 4% per le micro non artigiane, con una dinamica negativa di un po' tutti i settori con un' accentuazione del settore edile.
Nel 2010 si aggrava ulteriormente la situazione anche sul fronte occupazionale, rispetto ai già negativi due anni precedenti, ma mentre nella componente artigiana sono le componenti strutturali forti del manifatturiero e dell'edilizia a perdere addetti, nella micro impresa è la componente strutturale forte dei sevizi a perdere occupazione.
Una perdita non solo quantitativa ma anche qualitativamente incentrata sulla migrazione verso forme di impiego sempre più precari.
Anche per quanto riguarda l'occupazione, la Provincia di Pistoia risulta avere le flessioni peggiori.
Nell'artigianato è il dato regionale peggiore in assoluto con una perdita media del 4,7% con punte particolarmente negative nella moda, nel metalmeccanico, nel manifatturiero in genere oltre all'edilizia. Ma anche nel sistema delle micro imprese risultiamo essere terzultimi con una perdita media del 4,8% anche qui con picchi elevatissimi nel sistema moda (12,9%) ed edilizia (19%).
Da questi ulteriori dati emerge con chiarezza, che anche di fronte a qualche spiraglio di ripresa per il futuro, sopratutto per quanto concerne le imprese che esportano, le imprese della nostra provincia rischiano di non essere in condizione di agganciarla. Infatti oltre ai limiti strutturali della piccola impresa oggi pesano anche gli aspetti congiunturali, quali quelli inerenti il mercato interno dal quale dipende quasi interamente l'economia artigiana e piccolo imprenditoriale, che oggi non ha grande capacità di trazione e non sembra destinata a recuperarla in tempi brevi.
Occorre quindi sviluppare ancora più un progetto di sistema a rete per le imprese, prendendo spunto dal programma regionale di sviluppo sull'integrazione dei distretti e dei sistemi economici locali, un ragionamento che partendo dal territorio possa provare a ragionare del tessuto produttivo ed economico in termini di occupazione e di competitività. Oltre a richiedere come attori propositivi del territorio,vista l'assoluta mancanza di una politica economica ed industriale, un cambio di rotta immediato al Governo che continua invece nonostante la crisi a latitare su queste tematiche.
Segreteria Provinciale
CGIL Pistoia